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Come si diventa pasticcieri

La cucina, per molti, è una vera e propria passione, che prende vita e si manifesta attraverso i fornelli e può diventare un vero e proprio lavoro.

Per chi ha il pallino dei dolci, poi, è facile immaginare come passare davanti a una bella vetrina di prodotti dolciari colorati, invitanti, perfetti al dettaglio ed anche gustosi diventi una fonte di ispirazione per un’ipotetico orizzonte lavorativo.

SfogliateLab, la nostra vetrina

Ma che percorso necessita il lavoro di pasticciere? Che qualità si devono possedere per diventare un maestro dell’estetica e del gusto dolciario?

Noi di SfogliateLab abbiamo pensato di aiutarvi con qualche consiglio!

Organizzazione, predisposizione al dettaglio, creatività e pazienza

Per essere dei (futuri) bravi pasticcieri si deve, di certo, essere predisposti alla pazienza e al lavoro organizzato.

Un buon prodotto finito, infatti, non deve essere solo buono o genuino, ma anche bello da vedere ed invitante, per cui l’attenzione al dettaglio è tutto! Inoltre gli ingredienti vanno dosati ed aggiunti in momenti e sequenze predefinite, e su questo non si può sbagliare, per cui bisogna anche saper svolgere lavori minuziosi ma ben organizzati, attendendo anche lunghi tempi o fasi di preparazione.

Inoltre la creatività, per quanto non obbligatoria, dà un valore aggiunto. Avere la possibilità di offrire sempre prodotti diversi, o presentati diversamente, è sicuramente un elemento positivo che aiuta a contraddistinguersi nella battaglia quotidiana della concorrenza.

Lunghi turni lavorativi

Il “mito” vuole che i pasticcieri, come i panettieri, lavorino prevalentemente di notte.

Fortunatamente non è sempre così, ogni pasticceria ha i suoi turni e le sue abitudini e, soprattutto, dipende se si produce per se stessi o se si riforniscono anche altri negozi e catene commerciali.

La regola, comunque, è che si lavori tanto, spesso per molte ore di seguito in piedi e spesso cominciando ad infornare i preparati anche alle 3 o alle 4 del mattino.

SfogliateLab e la creazione della Sfogliacampanella perfetta

 

Nozioni e abilità

Non bisogna essere laureati in chimica, certo, per diventare dei buoni pasticcieri, ma avere qualche base su come combinare gli ingredienti in maniera efficiente è, di certo, una dote che bisogna possedere. Ovviamente tutto questo prevede dei percorsi formativi che possano aiutare a fornire le conoscenze giuste ed utili al mestiere. In vista della sicurezza alimentare, imparare a combinare, trattare, utilizzare i componenti di una ricetta è fondamentale, unendo il tutto ad una conoscenza di base della biologia, della nutrizione e della fisiologia umana. Si utilizzano pur sempre alimenti delicati, deperibili, con peculiarità e scadenze ben definite: essere informati è doveroso verso i clienti, per fornire una qualità eccellente del servizio, e verso se stessi, per avere tutte le qualità necessarie per lavorare nella maniera più corretta.

Anche le abilità possono essere acquisite o ampliate. Una formazione a dovere si basa anche sulle tecniche di preparazione dei cibi, sui metodi migliori per fondere, miscelare, impastare, cuocere e persino decorare gli alimenti.

Nel caso in cui, poi, si voglia dar vita ad un’attività in proprio è importante ricevere anche formazione riguardante il rapporto con la clientela e le aziende da, eventualmente, rifornire, attraverso conoscenze basilari della gestione d’azienda e del buisiness.

Il lavoro e la carriera

Come in ogni lavoro che si rispetti, soprattutto manuale, l’esperienza si fa soltanto… facendo esperienza.

Se l’obiettivo è mettersi in proprio o rientrare nel team della gestione, diventando ad esempio Executive Pasticciere (alcuni sono di rango elevatissimo, come quelli della Casa Bianca o del Senato), si sta puntando davvero in alto, prendendosi la responsabilità di un’azienda e dei suoi collaboratori ma avendo a che fare, di certo, con un ripagamento economico ben superiore.

In ogni caso fare la gavetta è importantissimo per acquisire metodo e conoscenze oltre che per imparare a mettere in pratica, nei modi e nei tempi giusti, ciò che si è imparato durante la formazione. Tutto questo si può fare scegliendo tra tantissime opzioni: panifici, ristoranti, pasticcerie, catering…

Ma le possibilità di carriera sono infinite.

Si può scegliere l’insegnamento, la via della critica gastronomica o persino quella della scrittura, orientandosi in libri e schede di cucina professionali, magari per conto di qualche quotidiano, rivista, programma tv o sito web.

L’importante, come detto in precedenza, è acquisire metodo ed esperienza e, soprattutto, forgiare qualcosa di “innovativo” che proponga al pubblico qualcosa di “diverso”, originale, unico, invitante.

Formazione

Dunque, la formazione per intraprendere questo tipo di carriera è fondamentale. Amplia le doti naturali di chi le possiede e le fornisce a chi, invece, è meno predisposto ma, comunque, volenteroso di imparare.

Per valutare una buona scuola bisogna informarsi sugli insegnanti, che devono avere già esperienza e formazione, sulla strumentazione, che deve essere professionale e arricchita di attrezzature standard, e l’accreditamento, affidandosi a istituti riconosciuti da Regioni, Enti o Federazioni.

Può tornare utile anche consultare gli orari, i servizi di supporto, la flessibilità dei programmi e delle ore di frequenza nonchè le opzioni disponibili dopo le lezioni accademiche.

In Italia esistono molte scuole pronte a fornire informazioni e professionalità; per ogni città è possibile scegliere tra varie proposte ed orientarsi verso l’opzione migliore!

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